Racconti di viaggio: in Cina con "La Magnolia" di Budrio

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FotoCina150E’ stato un tuffo fantastico in un mondo diverso, quello di alcuni amici di Budrio, con il Centro Sociale La Magnolia e l’ANCeSCAO Bologna! Siamo partiti con i voli Lufthansa da Bologna: proprio vero lo slogan “ non stop you”, per l’agio immenso del viaggio di oltre undici ore. Un fuso orario di sei ore avanti che ci ha proiettati in una Shanghai galattica, piena di grattacieli e cinesi in numero sconsiderato!


Mario Pasquali, accompagnatore per tutto il tour, si dava da fare per avere la situazione sotto controllo: sì, perché venti persone non sono molte, ma in ambienti così affollati e cartelli scritti in cinese, c’è da temere il peggio.

La gradevole guida nazionale Lilly, ci ha offerto un quadro sempre rilassato, in un mondo ancora, per alcuni aspetti, contradittorio e misterioso.
Avevamo portato le mascherine suggerite per lo smog della Cina, ma con simpatica meraviglia abbiamo trovato spesso le piogge benefiche contro l’inquinamento e ci siamo trovati un numero considerevole di motorini elettrici, al posto delle proverbiali biciclette! Il risciò del resto, è ormai un fenomeno turistico.

I treni ad alta velocità sono perfettamente puliti e silenziosi, i templi buddisti si inseriscono con disinvoltura tra i grattacieli e testimoniano la antica tradizione di
meditazione, profumati di incensi votivi e pieni di statue del Budda in tutte le sue manifestazioni e posizioni.

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Emozionanti le vedute, a Nanchino, dal ponte sul fiume Yangtze o fiume Azzurro, con una vista allargata sulle navi mercantili e un vento potente che soffia sul viso.

Brulicante di gente è stata Xian, con gli scavi dell’esercito di terracotta, la pagoda buddhista della grande Oca Selvatica, la cinta muraria della dinastia Ming, la Grande Moschea e il quartiere musulmano. Questa città, capitale dell’Impero per oltre mille anni, mostra i segni antichi di convivenza fra religioni diverse.
Pechino infine, ci ha emozionati tanto. Forse ciascuno di noi aveva in mente un luogo che sognava di visitare: la grande muraglia, le tombe Ming, la Città Proibita, il Palazzo Imperiale, soprattutto la Piazza Tienanmen.

Tutti abbiamo ripercorso il ricordo delle immagini televisive mondiali del giovane studente, con la sportina di plastica in mano, davanti al carrarmato durante le proteste contro il regime comunista nei fatti del 1989.

L’area enorme della piazza spoglia e i presidi militari mobili con controlli meticolosi sulle persone che accedono sono indimenticabili e sintomatici di una situazione da tenere sotto controllo ancora oggi!
Ancora due cose da ricordare: il cibo cinese, con i tavoli rotondi dove noi ci avventavamo come lupi ogni volta, mentre i piatti cinesi sono gustosi e piccanti, ma da stuzzicare e centellinare, senza pane, senza vino, senza dolci a fine pasto.
Infine, la mancanza di facebook, twitter o altri collegamenti se non quelli con wifi negli alberghi. Così la Cina non si è smentita, è rimasta misteriosa in questo senso e anche se abbiamo fatto foto e riprese, queste non sono andate on line nell’immediato, come si usa ormai in molti viaggi.

Oriana Zuppiroli

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